Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 20 gennaio 2011 Anch’io, direttore, non ritengo opportuno aprire un dibattito con il signor Andreaus, che comunque mi piacerebbe incontrare per sviscerare in maniera completa la mia esperienza assessorile relativa alla delega sui rifiuti, in particolare al sistema porta a porta che tanto lo preoccupa. Ti invio quindi alcune riflessioni in più per chiarire e confermare che la raccolta differenziata ha indubbiamente dei costi, ma che possono essere in gran parte attutiti dall’abbattimento di quelli evitati e relativi, in primo luogo al trattamento (tutti i nostri rifiuti, dopo la raccolta differenziata, vanno su camion ai Lavini di Rovereto per essere biostabilizzati - viene tolta la frazione umida ancora purtroppo presente) e al minor conferimento, dovuto alla raccolta differenziata, del residuo che poi viene trasferito, dai Lavini, nella discarica di Ischia Podetti (ho sempre sostenuto che nei pressi della discarica di ischia Podetti dovrebbe trovar posto il centro di compostaggio e il biostabilizzatore, soluzione che consentirebbe un ulteriore riduzione dei costi e dell’inquinamento da traffico!). Sempre per risparmiare in bolletta, il piano prevedeva che dal primo gennaio 2010 si sarebbe dovuto passare alla tariffa puntuale, tariffa che avrebbe permesso all’utente di pagare, non solo in funzione dei metri quadrati dell’abitazione e del numero delle persone, ma anche in rapporto alla sua personale produzione di rifiuto (svuotamenti del residuo o secco). Per questo abbiamo installato un trasponder su tutti i contenitori (aggeggio elettronico che contiene tutti i dati dell’utente e che consente di segnalare in bolletta il numero degli svuotamenti effettuati sul mezzo). Purtroppo la “tariffa puntuale” è slittata per “colpa” dei ritardi dovuti alle elezioni comunali che sono nel frattempo intervenute (maggio 2009). Su questo punto l’assessore Marchesi dovrebbe dare indicazioni precise alla Dolomiti Energia ora che la città, escluso il centro storico, è a regime con il porta a porta. Mi preme rammentare questa modalità di tariffazione perché, ove è stata applicata,anche in alcuni centri della nostra provincia, la raccolta differenziata è schizzata in su dal 5 al 10% e più a seconda delle zone, risultato che ha consentito ai gestori di ridurre, agli utenti virtuosi, l’importo indicato in bolletta. Vorrei infine sottolineare che in tempi di crisi occupazionali, occorre anche fare altre considerazioni ed elenco alcuni dati: le imprese che operano in Italia nel riuso e riciclo sono 65.000 con 546.000 occupati. Un altro dato: negli ultimi 10 anni nel nostro Paese il settore del riciclo ha riciclato 38,8 milioni di tonnellate (carta, alluminio, plastiche, vetro, legno, ferrosi, ecc.) evitando l’apertura di 325 nuove discariche e creato 76.000 nuovi posti di lavoro (con l’incenerimento avrebbe creato circa 3.000 occupati!). Per concludere non voglio trascurare l’importanza dell’energia “risparmiata”. Riciclare una tonnellata di plastica del tipo Pet (bottiglie) invece di ripartire dal granulo vergine, fa recuperare una quantità di energia pari a 85,16 Giga Joule; la stessa tonnellata bruciata per fare energia elettrica attraverso l’inceneritore (o come Cdr in una centrale) produce 3,22 G.J. Ecco perché l’Unione europea ci sanziona se usiamo il termine “termo-valorizzatori”! La valorizzazione vale solo se ci si confronta con la vecchia o meglio preistorica discarica. Riciclare quindi conviene e sempre più in prospettiva. Dobbiamo avere un po’ di pazienza a sopportare piccoli aumenti di tariffa nella prospettiva che i risparmi di energia, di risorse, le ricadute occupazionali aiuteranno la nostra bolletta, ma anche il nostro ed unico pianeta a sopravvivere. Aldo Pompermaier |
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